Daria La Ragione //
Il controllo della pubblicità sotto il Minculpop
Giancarlo Ottaviani
Il monopolio dell'informazione e il riconoscimento dell'importanza della propaganda su larga scala furono aspetti tipici della dittatura fascista: il sistema autoritario creato da Mussolini fu assicurato da una grande capacità comunicativa, la propaganda appunto, che consentiva un controllo totale sull'informazione e sulla cultura. In tale contesto la funzione di regia era affidata all'onnipresente Minculpop, il Ministero della Cultura Popolare, il quale attraverso le "veline" diramate agli organismi di comunicazione vietava o imponeva gli argomenti che si potevano divulgare, indicava le notizie da occultare o sensibilizzare, suggeriva le fotografie da pubblicare.
L'obiettivo era uno solo: convincere gli italiani della assoluta indipendenza economica raggiunta dal Paese per merito del Regime, fornire loro promesse di benessere e inculcare un'immagine esaltante della patria fascista. Gli italiani dovevano essere austeri, patriottici e autarchici. Giancarlo Ottaviani affronta, con uno sguardo critico ed esperto, proprio una vasta disanima dell'attività della propaganda durante il periodo fascista e delle modalità con cui il Fascismo attuava il controllo sulla stampa, l'industria cinematografica, la radio, la pubblicità: con una lunga carrellata di esempi concreti dimostra quanto fosse pervasiva e costante l'esaltazione pubblicitaria dei prodotti italiani e, con essa, delle superiori virtù "italiche".
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