La Settimana della Comunicazione, iStockphoto e Zooppa collaborano a una nuova iniziativa.
Negli ultimi dieci anni il paradigma della comunicazione è passato da quello fisico-meccanico, dove i comunicatori erano gli esperti che preparavano proiettili da sparare nell’arena della comunicazione, a quello biologico-naturale in cui comunicare diventa un processo più organico e ci avvicina al mondo animale.
Nella savana della comunicazione, le regole rigide sono saltate, ogni attore è in continua ridefinizione. Viviamo un’era di deregulation, più minacciosa nei rapporti tra tutti gli attori ma più “selvatica” e libera per certi versi. Questa fase di passaggio crea opportunità interessanti per le città, le istituzioni, le grandi imprese, i soggetti economici del territorio, le persone che si mettono sul mercato in proprio…
A partire da questo spunto è nato il contest: il BESTIARIO dei creativi del 2013.
«I bestiari sono una particolare categoria di testi che raccolgono brevi descrizioni di animali reali ed immaginari e che si sono diffusi soprattutto nel Medioevo. Le rappresentazioni grafiche di questi animali erano ricche di dettagli e di elementi distintivi ed erano in grado di riflettere attraverso il disegno il carattere e l’indole degli animali stessi.
Noi vi chiediamo di realizzare il BESTIARIO dei creativi. Raccontate attraverso delle immagini le caratteristiche e le peculiarità che secondo voi devono avere i creativi per affrontare la “giungla” del mercato della comunicazione nei giorni nostri e fatelo attraverso la metafora degli animali e della natura. Immaginate i creativi come animali in parte fantastici e in parte reali: potete rappresentare voi stessi, il vostro modo di lavorare e di intendere la creatività, oppure potete identificare dei comportamenti e delle caratteristiche che accomunano chi lavora nella comunicazione e rappresentarle in veste “bestiale”.
Vi diamo qualche spunto: quale animale rappresenta il creativo nel momento della deadline di un lavoro? Come esistono tante tipologie di animali diversi, pensate esistano anche tante categorie di creativi diversi?»