

Marco Maraviglia //
DRAMA. Cesare Accetta, un manipolatore della luce in mostra
Dopo otto anni dall‘ultima mostra, torna Cesare Accetta. Al Blu di Prussia
Fino al 6 aprile in mostra alla galleria Al Blu di Prussia, DRAMA, di Cesare Accetta.
Conobbi Cesare Accetta di persona solo nel ‘97 in occasione di uno degli appuntamenti dei Lunedì della fotografia organizzati da Vera Maone e ospitati presso l‘Archivio Parisio.
Quel pomeriggio mostrò un video che consisteva in una panoramica circolare che non era di 360° ma, in maniera surreale, riprendeva più piani verso l‘infinito.
La ricerca fotografica di Cesare Accetta è sempre stata prevalentemente sul “movimento” sperimentando le varie opportunità che esso propone.
Un movimento fotografico che non si ferma esclusivamente sui tempi lunghi di esposizione dell‘otturatore ma basato anche sul movimento della fotocamera in fase di ripresa.
E non è tutto.
Cesare Accetta indaga da sempre anche il movimento della luce.
Se fotografia è “scrivere con la luce”, Accetta scrive le sue fotografie osservando le infinite variazioni della luce. In studio o in esterni. Plasmandone l‘immaterialità dei fotoni. Caratteristica essenziale per la conduzione della direzione della fotografia per il teatro e il cinema. Non a caso Accetta è wikipedizzato come Direttore della Fotografia.
E quando entri nella galleria di Al Blu di Prussia per visitare DRAMA, la sua attuale mostra, ti rendi conto che per la sistemazione della luce in sala c‘è la sua esperienza di light designer fatta in oltre quarant‘anni di esperienza.
Esperienza maturata come fotografo di scena per il Teatro Instabile di Napoli, per Falso Movimento di Mario Martone, per Antonio Neiwiller e tanti altri. Fino ad avere incarichi come fotografo di scena per Morte di un matematico napoletano e poi con L‘amore molesto di Martone.
E finalmente esordisce come direttore della fotografia nel cinema per le regie dei film di Antonietta De Lillo, Pappi Corsicato, Nina Di Majo e per lo stesso Martone.
Si parte dal nero per plasmare la luce:
Il nero è stato ed è il mio momento di ricerca privilegiato e continua ad essere presente nella mia ricerca; il teatro, inteso come scatola nera, è come la camera oscura. Tutto con la luce deve e può succedere. Quello che si vede e quello che si intravede, ma anche «quel che non si vede»,come diceva Antonio Neiwiller”.
- Cesare Accetta, dicembre 2023
Si entra nella galleria di Al Blu di Prussia e nel primo spazio vi sono fotografie in grande formato a colori. Un corpo femminile mosso, indefinito, tra le fronde di un bosco e anch‘esse mosse, fanno da contrappunto ai ritratti di attrici siti nello spazio successivo. Volti immersi in un nero intenso dai quali scorgere pathos espressivi e l‘occhio si spinge nel dettaglio delle immagini quasi a voler cogliere altre vibrazioni nella bassa luce che li illuminano.
In fondo, un video al rallenty che ricorda la tecnica delle installazioni di Bill Viola. Il ritratto femminile è unico, fisso, ma il lento movimento delle luci e ombre sul suo volto fanno scoprire l‘infinità della gamma emozionale dell‘immagine con le quasi impercettibili variazioni della luce.
In questa mostra ritornano tutte le coordinate e le costanti del lavoro di Cesare: il nero, la luce, il corpo, il colore, il tempo, la ricerca della costruzione di un‘idea incarnata sempre nella figura femminile, in un‘impostazione creativa dove la finzione, ed il soffermarsi innanzitutto sul dato emozionale che essa genera, conferma quanto determinante sia per lui il rapporto con la dimensione drammatica del teatro e del cinema.
- Maria Savarese
Cesare Accetta
Si approccia alla fotografia negli anni ‘70, intrecciando da subito la sperimentazione personale con il teatro di ricerca come fotografo di scena dei principali gruppi e teatri d‘avanguardia napoletani e italiani.
Cesare Accetta ha esposto negli anni il suo lavoro in diverse gallerie e musei italiani. Vanno ricordate alcune importanti mostre, come 03 – 010 nel 2010 al Museo di Capodimonte di Napoli; Dietro gli occhi nel 2012 al PAN| Palazzo delle arti Napoli, in cui ha raccontato vent‘anni di teatro di ricerca napoletano dal 1976, attraverso fotografie per lo più inedite tratte dal suo prezioso archivio di teatro; In luce nel 2016 al Museo Madre di Napoli, opera acquisita nella collezione permanente.
CESARE ACCETTA – “DRAMA”
A cura di Maria Savarese
ideato e realizzato in collaborazione con Alessandra D‘Elia
Al Blu di Prussia – Fondazione Mannajuolo
Via Gaetano Filangieri, 42
dal 9 febbraio al 6 aprile 2024
Orari: martedì-venerdì 10.30-13/16-20; sabato 10.30-13.00