

Marco Maraviglia //
Escursione nel mondo delle agenzie fotografiche online e microstock
Opportunità per i fotografi: lavorare in tutto il mondo senza spostarsi dalla propria città. Alcune testimonianze e suggerimenti di Nora Bo, Vincenzo De Bernardo, Massimo Lama e Francesca Sciarra

Sicuramente chi lavora anche nella grafica ha più dimestichezza rispetto al fotografo naturalista, per esempio, nel creare delle immagini che siano utilizzabili in ambiti creativi o editoriali…
– Nora Bo
Massimo Lama è un fotoamatore che attualmente collabora con circa venti piattaforme. Principalmente di microstock e ritiene che il workflow, il caricamento delle immagini, è estremamente semplice perché ben guidato.
È giusto però sapere che le foto di street e foto che normalmente vengono esposte in gallerie non hanno valore commerciale per le agenzie fotografiche online e di microstock. Le foto di persone o di certi luoghi spesso necessitano di liberatoria e questo implica una perdita di tempo.
– Massimo Lama
Le foto sono caricate in alta definizione. Ogni giorno i siti delle agenzie fotografiche online e microstock si implementano con migliaia di file da 25-35Mb l’uno con tutte le opportune keywords per farli trovare dal motore di ricerca interno della piattaforma. Qualche agenzia le filtra perché, come precisa Francesca Sciarra, “è richiesto generalmente un minimo sia in termini di risoluzione che di dimensione delle immagini, al di sotto del quale il sistema le rifiuta”.
C’è chi carica 1500 foto all’anno, con una vendita media di 200 foto/mese (perché se royalty-free possono essere riutilizzate da più clienti) e chi ne vende anche 600 caricandone molte meno.
Certo, gli incassi non sono strepitosi per i microstock (1,00-10,00 euro/foto) ma alla lunga, per un fotoamatore che svolge comunque altro tipo di lavoro o per il fotografo professionista che ha altra clientela diretta, son sempre soldini.
Ma c’è chi riesce a guadagnare sufficientemente per vivere con la sola vendita delle proprie foto grazie alle agenzie fotografiche online.
Il lavoro che si impiega ripaga poco all’inizio, ma è un investimento per il futuro. Pian piano che il portfolio cresce, il rapporto lavoro/guadagno si ribalta a favore del guadagno.
– Francesca Sciarra

Tutto può servire, paesaggi, città, lifestyle, concettuali, food, ritratti (con liberatorie se i soggetti sono riconoscibili!)… ma è utile che siano progettate a tavolino.
Produco sempre immagini ad hoc. Ad esempio di un luogo che visito cerco di realizzare un reportage completo di paesaggi naturali, urbani, monumenti, dettagli, folklore, tipicità ecc…
Avere un portfolio coerente è una scelta vincente per fidelizzare i clienti, i quali finiscono per riconoscerti in un genere e in uno stile e continuano a servirsi delle tue immagini.
– Francesca Sciarra
Solo quando ti metti nei panni di un cliente, ti rendi conto che devi produrre lavori con un potenziale commerciale, cioè vendibili. Difatti il consiglio che mi sento di proporre a tutti è quello, prima di scattare, di porsi la fatidica domanda “A chi può servire questa foto? Alla stampa, online, TV, editoria in genere?”. Se si trova una risposta possibile, si procede.
– Vincenzo De Bernardo
Se si tratta di agenzie fotografiche online ben strutturate come la Getty Images e con un buon rapporto di fiducia, Nora Bo precisa che, qualora nella banca immagini il cliente non abbia trovato ciò che cercava, si può interagire direttamente coi clienti per richieste specifiche o con gli editor dell’agenzia.
Penso che la qualità delle immagini a disposizione del mercato sia mediamente più alta e che si stiano delineando delle direzioni etiche che prima non c’erano.
– Nora Bo
Vale a dire che, ad esempio, la Getty Images ha messo al bando tutte quelle immagini in cui i corpi femminili sono più magri o più formosi rispetto alla realtà.
Anche le foto prese con un buon cellulare vanno bene, ma un’agenzia fotografica online seria come la Getty Images, precisa la stessa Nora Bo, vuole che tali immagini siano caricate in una specifica collezione categorizzata come “mobile”.

Al di là del tempo impiegato per progettare servizi o immagini singole ad hoc, il tempo di caricamento ed inserimento dei metadati può essere anche di un paio d’ore alla settimana. Senza vincoli di orario. Il WEB è sempre acceso per tutti!
E con soddisfazioni economiche grandi o piccole che siano.
Quando paga un’agenzia fotografica online?
A seconda del tipo di piattaforma. Non c’è una regola fissa per tutte.
Per alcune occorre raggiungere un minimo di 100 dollari, altre pagano ogni volta che si matura un credito di 50 dollari o anche 25… Il pagamento avviene tramite Paypal di solito.
– Vincenzo De Bernardo
Ogni inizio mese al raggiungimento di un minimo variabile ma dipende dall’agenzia. Tuttavia il fotografo può scegliere a volte la soglia minima del proprio pagamento… Ti faccio un esempio: il minimo previsto dell’agenzia è $50, io posso scegliere di essere pagata al raggiungimento di $100.
Adobe stock invece paga quando tu lo richiedi, in qualunque momento del mese.
– Francesca Sciarra
Insomma, lavorare per le agenzie fotografiche online, tutto sommato è un’esperienza suggerita dal piccolo campione di fotografi coinvolto per la stesura di questo articolo.
Penso che il microstock abbia data maggior attenzione alle immagini di qualità e abbia aperto nuovi orizzonti a tanti fotoamatori. La selezione delle foto, basata su criteri tecnici e di marketing, fa sì che abitui il fotografo alle critiche senza che si scoraggi e ad avere un atteggiamento professionale quando fotografa. Dà un cambiamento della mentalità del fotoamatore, normalmente libero da vincoli di mercato, stimolandogli il coraggio di spiccare il balzo nel mondo della foto professionale.,
– Massimo Lama
Non resta che provare!
