Marco Maraviglia //
Visibilità dei fotografi emergenti e cacciatori di fotografi
Alcuni suggerimenti e opportunità per i giovani fotografi che vogliono farsi conoscere
Cercasi visibilità: per gloria o per lavorare?
Uno dei principali problemi dei fotografi emergenti è quello di farsi conoscere. Non tanto per avere gloria attraverso la cosiddetta “visibilità”, ma per iniziare la loro lunga, dura, faticosa carriera professionale.
La visibilità è una roba che si può raggiungere abbastanza facilmente spammando i gruppi di fotografia con le proprie foto, caricando immagini sul proprio profilo Instagram, taggandole, hashtaggandole, mettendo like a più non posso alle foto dei profili di gallerie d’arte, editori, studi di comunicazione sperando di essere notati. Ma improvvisandosi social media manager di se stessi porta in gran parte a scarsi risultati di feedback rispetto al dispendio di energie.
C’è chi usa la posta elettronica, WhatsApp, Telegram, blog, sito WEB per promuoversi ma anche per queste cose occorrerebbe avere le conoscenze giuste dei fondamenti del marketing.
Per intraprendere la carriera di fotografo professionista serve la divulgazione online del proprio lavoro ma se questo possiede una certa potenza creativa e qualitativa.
La visibilità dovrebbe essere supportata essenzialmente da un portfolio, con immagini professionali, da presentare direttamente ai potenziali clienti: editori, agenzie di comunicazione, aziende, gallerie d’arte.
Qualche nota riguardo alcuni strumenti utili alla visibilità dei propri lavori:
Il sito WEB
L’ideale sarebbe quello di avere un sito WEB come vetrina. Anche se non si ha uno storico curriculare. Anche se non si possiede ancora una P. IVA. La legge non lo vieta.
Un buon sito dovrebbe essere essenziale, intuitivo, avere un menu di facile comprensione, con sezioni tematiche, con un minimo di biografia e possibilità di poter far interagire i naviganti lasciando aperto il form per i commenti, se vi è anche una sezione destinata al blog.
Esistono piattaforme che offrono gratuitamente spazio per caricare i propri album fotografici ma bisogna ben valutare i pro e contro.
Il blog
Il blog è un’altra opportunità per dare visibilità al proprio percorso visivo raccontandolo. Non è sempre vero che le fotografie non debbano essere supportate da parole.
Non occorre essere grandi scrittori per scrivere testi a corredo delle proprie immagini. Va bene essere sintetici. L’importante è evitare strafalcioni grammaticali e ortografici.
La pagina Facebook
È un’opportunità gratuita che però non porta molte visualizzazioni se non si hanno almeno dieci-cinquantamila follower. Ma consente, quando non si ha un sito WEB, di avere i link di album fotografici tematici da inviare all’occorrenza a chi riteniamo opportuno.
Telegram e WhatsApp
Sono strumenti da non trascurare.
Negli ultimi anni i messaggi di posta elettronica sono letti dai destinatari sempre meno, causa loro eccesso.
Via WhatsApp è possibile annunciare iniziative relative a mostre o altro genere di eventi ma possiamo messaggiare solo se provvisti del numero di telefono di chi vogliamo informare. E poi non tutti gradiscono questo genere di messaggi considerati a volte spam.
Possedere invece un canale Telegram al quale invitare i potenziali interessati, significa segmentare un pubblico veramente interessato alle iniziative di cui sopra.
Mostre, fiere, concorsi fotografici
Riguardo le mostre fotografiche non contano solo il lavoro esposto, l’allestimento, il catalogo, ma il pubblico che dovrebbe visitare una determinata mostra.
Premi e concorsi fotografici possono essere un altro trampolino di lancio, specie quelli internazionali. Analogamente vale per le fiere e i festival di fotografia ma occorre spesso un livello di professionalità già abbastanza buono per parteciparvi. Per non fare un buco nell’acqua.
I cacciatori di fotografi
Insomma, non bisognerebbe puntare alla casualità nel promuoversi. Ma un fotografo emergente potrebbe iniziare a sperimentare le varie modalità sopra descritte iniziando a postare qualche foto u Facebook nei gruppi dedicati alla fotografia. Se non altro per iniziare a confrontarsi.
L’esposizione pubblica dei propri lavori potrebbe essere intercettata “da cacciatori di fotografi”. O semplici acquirenti privati di immagini, se si tratta di foto che meriterebbero di essere appese a una parete di un ufficio o di un appartamento.
Talent scout della fotografia come picture editor, galleristi, editori, art director, titolari di aziende, potrebbero individuare qualche giovane promessa da contattare.
Alcune opportunità per cacciatori di fotografi
Vi sono spazi virtuali e cartacei organizzati da esperti e grandi appassionati di fotografia, che talvolta senza nulla a pretendere, divulgano il lavoro di fotografi misconosciuti e che consiglio di seguire e magari partecipare.
La stanza degli ospiti
Ideata e curata dal fotogiornalista e artista Giovanni Ruggiero che individua periodicamente un autore da ospitare sul suo sito: https://www.ruggierogiovanni.com/la-stanza-degli-ospiti-old/
Clic-He’
È una piattaforma curata da Paolo Contaldo attraverso la quale vengono lanciate delle call a tema. Le immagini dei fotografi partecipanti selezionati vengono poi impaginate in un pdf sfogliabile online.
Best Select
Best Select è una creatura di Vanni Pandolfi, attivo animatore sui social che intercetta fotografi, anche non professionisti, e seleziona alcuni di loro per realizzare pubblicazioni di qualità.
«BestSelected è un progetto che nasce di getto, dall'amore per la fotografia di qualità dalla volontà di premiare, distinguere ed evidenziare quei fotografi amatori e professionisti disseminati nella rete ,presenti con le loro opere nei vari social network e community di fotografia, molto spesso soffocati , confusi con e nella massa di mediocrità fotografica.»
Candidature per i fotografi: https://www.bestselected.it/
Altre opportunità: spazi cartacei, fisici e virtuali
Associazioni fotografiche, intraprendenti curatori di mostre fotografiche, gruppi di fotografia su Facebook e quant’altro, offrono numerose altre possibilità per divulgare i propri progetti fotografici e ricerche visive. Resta il fatto che conviene sempre valutare costi, energie impiegate e benefici per alcune di tali operazioni.
Una cosa è però sicura: le fotografie non si regalano indiscriminatamente a terzi per fini di lucro. Se un giornale si sostiene con la pubblicità, è giusto chiedere all’editore un equo compenso per le proprie foto pubblicate.
© Foto di Kaique Rocha da Pexels