Marco Maraviglia //
Matteo Abbondanza in mostra con Far Horizons
Le coincidenze visive degli orizzonti marini. Quando un certo schematismo rende sereni.
Fino al 19 settembre il fotografo milanese Matteo Abbondanza espone undici opere nella Casa di Dante a Firenze, il Museo dedicato al sommo poeta.
E forse non è un caso.
Non è un caso perché ricordiamo tutti la struttura “architettonica” e maniacale dei versi della Divina Commedia che non era lasciata all‘improvvisazione ma rispettava regole ritmiche dei versi, delle rime e che sfioravano la pura matematica.
Un equilibrio armonico, ritmico, i cui principi furono seminati da Aristotele, Platone e da altri filosofi greci. L‘ordine contro il caos.
E Matteo Abbondanza sono circa 8 anni che, dopo un percorso di fotografia “street”, ha iniziato a realizzare le sue immagini depurandole sempre più di contenuto dedicando maggiormente l‘attenzione alla forma. Le immagini che ci propone in questa mostra, sono schematiche, geometriche, ordinate, equilibrate, armoniche.
C‘è troppo caos dentro di me per riuscire a sopportare anche quello fuori da me. Per questo i miei scatti sono puliti e armonici: con la fotografia cerco di mettere ordine nel mondo esterno, non riuscendo a metterlo nel mio mondo interno.
Provate a fare un esperimento: se avete la scrivania incasinata, mettetela in ordine, rimuovete tutti gli oggetti che non servono, scrivete su un foglio di carta tutte le cose che dovete fare a breve/media/lunga scadenza, mettete le carte nei folder da riporre poi su uno scaffale. E pulitela pure questa povera scrivania. Una volta seduti nella vostra postazione di lavoro, noterete che la mente inizia a rilassarsi e tornerete a un punto di partenza fatto di benessere mentale che offre maggiore concentrazione. Banale ma funziona.
Fate un altro esperimento: procuratevi uno spartito in bianco, scriveteci voi le note sul foglio, poi andate da un musicista e chiedetegli di suonare ciò che avete scritto sul pentagramma. Ne uscirebbe un brano rumoroso, cacofonico, sperimentale forse. Con molta probabilità, non sarà musica orecchiabile.
Nell‘era classica i canoni della bellezza erano il risultato di studi geometrici. Il rettangolo aureo per strutturare un tempio, la distorsione prospettica per esaltare l‘imponenza di certe statue, archi ideali che si intersecano nel Discobolo.
Proporzioni, geometrie, diagonali ed ellissi complementari, rapporti fibonacceschi… sono regole impiegate anche nella pittura. Il disegno preparatorio non era dettato dall‘impulso dell‘artista ma seguiva una composizione che dava un senso di lettura compiuto dell‘opera finale. Senza rumore visivo. Senza stonature. Una sinfonia visiva!
Del resto anche nella grafica classica si seguono griglie. Che sia per la composizione di un logo o per l‘impaginazione di un libro illustrato. Le regole si possono infrangere se si conoscono a menadito le basi.
Se Rhein II di Andreas Gursky è la foto più quotata di tutti i tempi, probabilmente è anche per la sua struttura compositiva: un equilibrio estremo degli spazi tra i rettangoli orizzontali. E forse Gursky non si sarà mai reso conto dei rapporti proporzionali di quella sua foto.
Matteo Abbondanza con Far Horizons segue con delicatezza e sensibilità i geometrismi di cui sopra. Senza che le immagini risultino raffazzonate o forzate, ma con un‘estetica ricercata dove le forme creano coincidenze tra opere dell‘uomo e la natura in cui il mare, con il suo orizzonte, fa la sua parte. Equilibri tra colori, luci ed ombre parallele e perpendicolari in cui a volte la prospettiva di un elemento o le sue diagonali, riportano profondità nella visione.
E ritroviamo quel benessere mentale, quella stessa sensazione di pace di quando ci sediamo alla nostra scrivania riordinata.
Senza rumori visivi. Distaccandoci dalla realtà. Accorgendoci che la realtà può essere vista nel suo lato più essenziale. Eliminando il caos intorno. E quello dentro di sé.
Matteo Abbondanza
È un fotografo di Milano. Ha esposto a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Assisi, Torino, Trieste, Mantova, Lodi, New York e Budapest sia in mostre collettive, sia personali.
Hanno scritto di lui: L‘oeil de la photographie, Exibart, The pure inner, Aperture Magazine, Bagzine, Woofer Magazine, Il Giornale Off, Mag72, Wikiradio, La strada d‘Italia e diversi quotidiani italiani. Nel 2021 ha collaborato con Einaudi Editore. Nel 2023 ha pubblicato il suo primo libro: “la forma è il contenuto”. Sito web: www.matteoabbondanza.com
FAR HORIZONS
Di Matteo Abbondanza
A cura di Giancarlo Bonomo e Rita Raffaella Ferrari
Società delle Belle Arti, Circolo degli Artisti presso Casa di Dante
via Santa Margherita 1 R, Firenze
dal 7 al 19 Settembre 2024
dal martedì a domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00 (chiuso il lunedì).
Ingresso libero
Con il patrocinio del Comune di Firenze, in collaborazione con Club per l‘UNESCO di Firenze e Udine.
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