Marco Maraviglia //
Francesca Sciarra ‘Na topografia – La linea immaginaria
Gli indefinibili confini della Città Metropolitana di Napoli in mostra
Per questo progetto Francesca Sciarra ha percorso principalmente a piedi ma anche in bicicletta la linea di confine della Città Metropolitana di Napoli. A volte ritornando su alcuni luoghi.
Con le Città Metropolitana è come se si fossero buttate giù le cinte murarie immaginarie ma pur restando burocratiche tra città e province.
Costeggiando i confini dei quattordici comuni che circondano Napoli, coast to coast, da Bagnoli che confina con Pozzuoli al confine con il Comune di Portici, affacciandosi su Quarto, Marano, Melito, Mugnano, Arzano, Casavatore, Casoria ecc., Francesca Sciarra ha immortalato alcuni punti di questa linea “separatoria” a volte riconoscibile solo da indicazioni stradali. Dove non c‘è filo spinato a definire un confine, ma solo strade o i lati delle facciate di edifici. Quelli che affacciano sulla Città Metropolitana ma che in realtà appartengono al Comune adiacente. Sono zone in cui a volte possono esserci conflitti di competenza per lo spazzamento o forse per altri servizi.
È una storia fotografica di confini. Alla ricerca di essi e di una loro improbabile identità. Cercando di capire dove sono, quali sono, cosa definisce i confini. Quanto siano riconoscibili, se lo sono. Cosa cambia, se cambia qualcosa, tra di qua e di là delle coordinate GPS di un navigatore che indica dove ci si trova.
Il muretto di un villino, un recinto in lamiera, l‘accesso a un campo agricolo, un vecchio mercato abbandonato, elettrodotti aerei, tutto e nulla può trovarsi a cavallo della Città Metropolitana.
Cercavo recinzioni, cancelli e altri tipi di separazioni che potessero dare l‘idea del confine.
Ma ho fotografato anche edifici che mi colpivano, terre coltivate, elementi religiosi, cose strane come la barca in mezzo alla vegetazione incolta di Marano.
Il risultato è che le immagini, se non fossero abbinate ai dati GPS, mostrano l‘assenza delle differenze tra un Comune e l‘altro. Come se in realtà non esistesse un confine.
Questo di Francesca Sciarra è un lavoro che fa riflettere sul paradosso dei confini, potenzialità e la loro inutilità fisica.
In effetti i confini li abbiamo inventati noi uomini, incapaci di condividere lo spazio in cui viviamo.
Gli animali non mettono paletti, filo spinato, non disegnano cartine geografiche politiche o catastali.
Il confine limita. È un blocco sulle contaminazioni che invece sono quelle che possono evolversi in benessere collettivo.
Lo scambio di idee, di culture, in un contesto senza confini, rende la crescita più rapida. Libera. Se si avesse a cuore il bene comune e il rispetto dei propri simili. Condividendolo, senza sopraffazioni. Senza badare unicamente alla proprietà, al profitto. Ma questa è un‘altra storia.
La mostra, ‘Na topografia – La linea immaginaria, si svolge presso uno spazio polifunzionale accogliente e suggestivo di Ottaviano.
In una sala la cartina geografica con sopra alcune anteprime delle immagini applicate, rende la veduta di insieme del percorso effettuato da Francesca Sciarra.
Le fotografie sono state volutamente scattate in giornate con sole velato o con cielo grigio. Stinte, sbiadite, come quello stesso confine esplorato, indefinibile, immaginario, dall‘apparenza insignificante ma che racconta un macrocosmo di situazioni non dette, che ci sono ma impalpabili, ibride, anonime. Luoghi figli di un Dio minore.
È ‘Na topografia, ‘Na come “una” in napoletano o inteso anche come “Napoli”. Un rilievo topografico fatto senza teodolite, tacheometro, stadie e livelli, gli strumenti indispensabili del topografo, ma con l‘ausilio della fotografia e di coordinate GPS poste in calce alle stesse foto. Un racconto di confini ma ai confini di un limbo.
La Napoli che tutti conoscono, quella solare e mediterranea, quella rumorosa e folkloristica, persino quella nera e violenta, svanisce quando ci si avvicina ai confini, e si trasforma in un limbo anonimo, in una terra di nessuno di cui nessuno si cura. I paesaggi sono caratterizzati da qualcosa che manca, da spazi vuoti, da paradossi architettonici. La campagna, a tratti, insegue la città in un groviglio di muri, cancelli e recinzioni che non dividono più nulla.
Bio
Francesca Sciarra vive e lavora a Napoli. Ha iniziato giovanissima a fotografare e stampare in camera oscura. Dal ‘97 la fotografia è la sua professione.
Dalle news ai viaggi e al trekking, per 14 anni ha lavorato nel fotogiornalismo collaborando con varie testate e agenzie fotogiornalistiche, sia come autrice di testi sia come fotografa, diventando nel ‘99 giornalista pubblicista. Oggi si dedica alla fotografia di stock e documentazione geografica, e alla fotografia di famiglia.
Dal 2009 svolge attività legate alla fotografia all‘interno del collettivo Photonapoli da lei ideato.
Ha scritto più di cinquanta articoli nel campo geo-turistico per riviste di viaggio, monografie e guide tematiche. Ha partecipato a più di venti mostre fotografiche, tra personali e collettive.
La passione per il paesaggio urbano è il leitmotiv della sua ricerca personale.
‘Na topografia – La linea immaginaria
di Francesca Sciarra
Rassegna di fotografia al femminile Adrenaluna a cura di Tiziana Mastropasqua
ETC Officine Culturali
via Carmine 20, Ottaviano (NA)
dal 24 marzo al 21 aprile 2024
finissage 21 aprile ore 11.00
visitabile su prenotazione telefonando al 371 6313548