Marco Maraviglia //
Mauro Palumbo, cacciatore di vuoti e silenzi millenari del sottosuolo di Napoli, stupisce con Il Vuoto e la Lava
Lo speleologo e fotografo in mostra all‘Acquedotto Augusteo espone testimonianze fotografiche di luoghi ancora inaccessibili al pubblico
Senza nulla togliere ai fotografi subacquei, immagino Mauro Palumbo non tanto uno speleologo ma un sommozzatore che si immerge nei vuoti tufacei del sottosuolo. Senza bombole da sub ma resistendo a un‘aria che non è delle migliori. Senza pinne ma resistendo alla forza di gravità con tutta la forza e l‘agilità di braccia e gambe forti mentre si cala o risale da profondità anche di 25 metri. Muovendosi come un ragno. Con corde, moschettoni, elmetto con torcia e fotocamera.
Profondità terrestri dove il segnale GPS è impossibile e i rilievi topografici attuali si basano su quelli di anni addietro che non sono sempre precisi.
Mauro Palumbo con Il Vuoto e la Lava ci riserva nuove visioni del sottosuolo di Napoli. Luoghi prevalentemente inaccessibili al pubblico. Luoghi vuoti e bui che lui esplora e rivela raccontandoci, con le sue fotografie, che in realtà sono invece “luoghi pieni” perché ricchi di tracce di civiltà trascorse.
Scende tra strette pareti e improbabili cunicoli e, quando la torcia del suo elmetto illumina un ampio spazio, si sorprende lui stesso di quel che si ritrova intorno a sé.
Pareti affrescate di una chiesa, monumenti funerari del periodo ellenistico, pilastri di un acquedotto millenario, resti di finestre gotiche, dipinti giotteschi sbiaditi e usurati dal tempo: il sottosuolo di Napoli è una stratificazione di civiltà che si sono succedute nei secoli e che solo grazie a esplorazioni di esperti speleologi come Mauro Palumbo possiamo vederne alcune testimonianze fotografiche.
I luoghi saranno accessibili solo previo intenso sforzo economico non indifferente oppure grazie a visite speleologiche che talvolta la mia società organizza.
Le documentazioni fotografiche di questi spazi servono sì, a constatare lo stato dei luoghi dopo tanti anni, ma Mauro Palumbo non realizza semplici “rapporti fotografici”. Le sue immagini mostrano la tridimensionalità degli spazi esplorati attraverso un‘impegnativa sistemazione di flash supplementari talvolta supportati da gelatine colorate aumentandone la suggestività. Ricreando una luce dove le cavità prendono vita armonizzando ed esaltando i dettagli delle tracce architettoniche e artistiche del passato. Tra contaminazioni costruttive compresenti e ammassi di lava dei Vergini non completamente rimossa, tutto riemerge nelle fotografie portate in superficie.
Gli ambienti distrutti dalla “lava dei vergini”, la copiosa colata di fango e detriti che scendendo dalla collina di Capodimonte travolgeva tutto ciò che trovava per poi placarsi arrivata nella conca a ridosso delle mura della polis, proprio avanti alla porta della città denominata Porta San Gennaro.
Sedici fotografie. Le stampe, su supporto rigido di grande formato, sono esposte negli spazi del sito Acquedotto Augusteo, sospese con un sistema di cavi e tiranti in acciaio. Un dettagliato depliant con le mappe del Borgo dei Vergini e del sito archeologico, accompagna il visitatore con indicazione dei luoghi e con didascalie per ogni singola foto.
E vediamo, tra le fotografie esposte, gli Ipogei della “Lucerna” e delle “Colonne” con camere funerarie prese nella Necropoli ellenistica di Neapolis; le cavità di via Arena Sanità; l‘Ipogeo dei “Melograni”, l‘Ipogeo dei “Togati” con un altorilievo che rappresenta una scena di Fides;
In quelle “immersioni” uno dei suoi pensieri va a Vincenza Donzelli, fondatrice della Galleria Borbonica Sotterranea, prematuramente scomparsa quest‘anno e a cui dedica la mostra.
nota biografica
Mauro Palumbo è fotografo, speleologo e rocciatore. La passione per la fotografia nasce in ambito familiare ma le prime esperienze professionali maturano durante le esplorazioni nel sottosuolo napoletano. Pubblica le sue immagini su quotidiani on-line, riviste e libri. Di recente ha pubblicato il volume Ta Chròmata tes aphaneis - I colori del buio - Le Parche Edizioni.
IL VUOTO E LA LAVA
immagini dal sottosuolo del Borgo dei Vergini
mostra fotografica di Mauro Palumbo
Acquedotto Augusteo
Via Arena alla Sanitá n°5
dal 1 ottobre al 20 novembre 2022
Sabato e Domenica 10.30 - 13.00 (in altri giorni su prenotazione)
Contatti:
Associazione Culturale VerginiSanità
sede: via Arena Sanità, 5 - 80137 Napoli
www.verginisanita.it | facebook, instagram associazioneverginisanita / instagram aquaaugusta
info e prenotazioni +39 328 1297472 | mail associazioneverginisanita@gmail.com
Associazione Culturale Celanapoli
sede: Via Santa Maria Antesaecula 126/129 - 80137 Napoli
facebook: Celanapoli Carlo Leggieri
info e prenotazioni +39 347 5597231 | mail: carlo.celanapoli@gmail.com
patrocinio morale:
Municipalità 3 Stella-San Carlo all‘Arena - Comune di Napoli
partecipazioni:
La mostra è un evento speciale di Open House Napoli 2022 - Festival dell‘Architettura
L‘evento è parte delle Giornate Europee del Patrimonio 2022
Il sito Acquedotto Augusteo è parte di ExtraMann - Progetto OBVIA, una rete nata in collaborazione con il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli per valorizzare il patrimonio culturale meno conosciuto della città.