Marco Maraviglia //
Fino al 31/01 al Blu di Prussia // Giovanni Gastel, Selected Works, 25 foto in mostra al Blu di Prussia
Per la prima volta a Napoli il fotografo di moda in mostra con le sue eleganti opere che appartengono ormai all’immaginario. Con una rivelazione: Il digitale? È la nascita della fotografia.
Chi è Giovanni Gastel
Giovanni Gastel nasce a Milano nel 1955. Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Inizia con lo still-life. Dal 1982 ha collaborato con “Vogue Italia”, “Mondo Uomo” e “Donna”. Dai primi anni Ottanta a oggi, Gastel ha collaborato con più di 50 testate italiane ed internazionali e pubblicato circa 130 copertine; ha prodotto oltre 500 campagne e cataloghi per diverse maisons di moda (come ad esempio: Dior; Trussardi; Guerlain; Missoni; Tod’s) e grandi firme di beauty, gioielli e design (tra cui: Artemide ed Edra). Nel 2002, nell’ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l’Oscar per la fotografia. Ha scritto e pubblicato vari libri.
La postproduzione è la nascita della fotografia
I fotografi che hanno vissuto a cavallo dei due secoli attraversati dal passaggio dall’analogico al digitale hanno avuto una fortuna che pochi hanno colto.
Giovanni Gastel è uno di quelli che ha sfruttato le opportunità tecniche del digitale per evolvere il proprio lavoro.
Cari dinosauri della fotografia, amanti della pellicola, di ingranditori e baritate, di palummelle (come si dice a Napoli: le stecchette di ferro filato con le sagome per mascherare in camera oscura le zone in ombra) e “la magia della luce rossa è un’altra cosa”, abbiate un minimo di ripensamento.
L’analogico è archeologia, col digitale la fotografia sta finalmente nascendo! Lo dice Giovanni Gastel, uno dei fotografi di moda italiani che ha a che fare con i più grandi stilisti del Made in Italy e internazionali.
Con Versace è stata un’esperienza bellissima, <
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Accade quando un committente si fida particolarmente delle qualità tecnico-creative di un fotografo e gli dà carta bianca. Nessun layout da seguire, nessun briefing, nessuna riunione con un qualche reparto creativo del cliente. Basta conoscere lo stile del fotografo che diventa una garanzia del lavoro che produrrà.
Fotografare per Giovanni Gastel, un rito
Fotografare, per Giovanni Gastel, è come compiere un vero e proprio rito per ambire alla bellezza assoluta. L’immagine si deve imprimere nella memoria, deve essere ricordata dall’osservatore ma innanzitutto da lui.
Gastel percepisce i desideri della committenza ma in relazione all’utilizzatore finale: le donne e gli uomini che indosseranno i vestiti.
Abiti che passano quasi in secondo piano perché è l’atmosfera che ricrea, l’espressione o la posa di una modella che ne costruiscono il brand.
Giovanni Gastel durante i casting per la scelta dei soggetti da ritrarre bada particolarmente ai dettagli. Lui sa che le mani, dai polsi stretti, dalle dita lunghe e affusolate, possono incidere non poco sulla comunicazione dell’immagine intera. Sceglie in base all’espressività mimico-facciale, ai dettagli del corpo.
A volte gli bastano solo tre scatti per sapere di avere la foto “assoluta”. Lo sente. Questione di istinto ed esperienza. Altre volte si rende conto che ne deve scattare molte di più.
L’estetica di Giovanni Gastel
Le immagini, quelle di Giovanni Gastel, lontane dalla volgarità, di grande eleganza, la donna non è oggetto ma espressione di estrema femminilità intima, delicata, che non ammicca ma seduce.
Ho formato la mia estetica sulle persone di famiglia
Le foto esposte sono stampate in fine art su diversi tipi di supporti. Giovanni Gastel usa talvolta contrasti con alte luci al di sotto del limite ma sempre dalle ombre morbide. Ambientazioni ricreate in studio con scenografie e giochi di ombre e luci che accentrano l’attenzione sulle parti migliori della modella: il volto a volte così serico che sembra preziosa porcellana, le gambe, le spalle, la schiena. Il tutto in un’armonia ellenica, talvolta dai tratti artistici fiamminghi e rinascimentali.
È un mondo oltre, quello che il pubblico può osservare attraverso le immagini di Giovanni Gastel, estatico oltre che estetico, silenzioso, ricco di un benessere evocativo puro, senza rumore.
E Giovanni Gastel continua con la sua ricerca, sperimentando, con una fotografia “auto-commissionata” tornando anche alle sue radici, allo still-life.
GIOVANNI GASTEL – “SELECTED WORKS”
a cura di Maria Savarese
Al Blu di Prussia
Dal 19 ottobre al 31 gennaio, apertura al pubblico mar-ven 10.30-13.00/16.00-20.00, sab.10.30-13.00
Ingresso libero.