Marco Maraviglia //
Florian Castiglione, Ischia forme e fisionomie rurali in mostra al PAN
Architetture mediterranee e rupestri misconosciute alle pendici del Monte Epomeo. Un’escursione nei luoghi più segreti di Forio sulle tracce di tecniche di costruzione tramandate dai turchi
Chi è Florian Castiglione
Classe 1986. Architetto. Florian Castiglione ha insegnato Storia della Fotografia presso il Dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli. Attualmente è funzionario architetto della Soprintendenza Archeologica e Belle Arti della Regione Umbria. È autore di numerosi contributi in volumi e riviste di architettura.
Un’attrazione carnale
La lontananza dagli affetti può far scattare meccanismi che possono rinforzare i legami. È una prova del nove: se veramente ami qualcuno o qualcosa da cui ti distacchi, l’esserne lontano per forza di cose, non fa che accrescere il desiderio di accorciare quella distanza. Passione. È quel propulsore della vita che contribuisce a mettere in moto la grande bellezza perché entusiasmo, adrenalina, curiosità, sono tra gli ingredienti che ti stimolano a fare progetti, costruire idee, sogni…
Ed è un po’ così per Florian Castiglione che ogni volta che torna nell’Isola Verde, avverte che l’attrazione verso il suo territorio, lì dove è nato, è ogni volta più forte.
Come in una forte e vera storia d’amore, Florian vuole approfondire la conoscenza di ogni centimetro di “pelle”, aprire ogni cassetto chiuso dell’anima della sua amata: Ischia.
Ischia, forme e fisionomie rurali
Ischia è nota in tutto il mondo per le tipiche attività turistiche: il mare, lo struscio della sera tra i baretti, le terme, i locali, la festa di Sant’Anna… Tutte attività che si svolgono prevalentemente lungo le coste mentre alle pendici dell’Epomeo c’è un mondo incontaminato, silenzioso, antico, che custodisce parte di quella che è la vera essenza mediterranea dell’isola e che talvolta è spalmata nella “nebbia del tempo”, quella che fa dimenticare, quella che man mano fa sparire alcune tracce dell’uomo.
Il paesaggio non c’è fino a quando la coscienza non lo trasforma in parola, immagine, racconto e rappresentazione; in altro modo, l’esperienza di vita nel tempo e nello spazio. L’IDENTITA’ di un luogo viene definita come caratterizzata da saperi, memorie, affetti; così a un paesaggio esterno se ne affianca uno interno, misterioso e nascosto, a volte sconosciuto.
Dalla Cappadocia al Tirreno
Architetture in pietra. Case scavate nella roccia, nel tufo. Abitazioni che tracciano l’architettura del luogo tra il medioevo e il ‘600. Architettura mediterranea e rupestre.
Florian Castiglione percorre le zone non conosciute dal turismo di massa, ma nemmeno da tanti isolani che ci vivono, ritraendo forme e volumi di case dalla tipica architettura mediterranea e rupestri, in armonia con la grafica di luci e ombre che le rivestono dandole maggiore corpo.
Abitazioni rupestri le cui tecniche di realizzo sembra che siano state tramandate dai turchi, che attraversarono gli appennini dalla Puglia alla Campania lasciando tracce in Basilicata (Matera) e che per praticità ripresero le stesse tipologie delle abitazioni della Cappadocia. Scavi nella roccia e nel tufo, abitazioni realizzate a Km0, senza trasporto di mattoni, ma sfruttando direttamente il materiale presente sul territorio. Un’architettura non invasiva, che sfrutta materia e forme del territorio, uno stile ripreso anche dagli architetti più creativi degli ultimi 100 anni.
…importante esempio di architettura fondata sull’integrazione simbiotica con il territorio e il paesaggio. Le case di pietra furono scavate, mediante una lunga opera di trasformazione di massi franati dal monte Epomeo, dalle comunità contadine in cerca di nuovi insediamenti e terreni per le coltivazioni.
Eremo di San Nicola - Monte Epomeo © Florian CastiglioneI ritratti di Florian Castiglione
Tra le 40 foto allineate lungo le pareti del foyer del PAN, compaiono dei ritratti. Sono contadini, pescatori, vecchi del posto. Custodi di tradizioni e di memorie. Personaggi dell’isola che Florian Castiglione ha incontrato durante le sue escursioni fotografiche e che gli hanno raccontato luoghi “segreti”, aneddoti, leggende e storie tramandate, talvolta accompagnandolo lungo i sentieri fino all’ultimo casa abbandonata.
Sono lì. Osservano in obiettivo. Il volto al centro del fotogramma. Una non-espressione che sintetizza tutto il vissuto rurale che va invece letto nei solchi del viso. Ragnatele che sono come testi in codice decifrabili solo da connessioni immateriali.
Non esiste architettura se non c’è l’uomo e loro sono come una piccola rappresentanza vivente del territorio. Figli del passato. Figli del Mediterraneo. Figli di Ischia.
La mostra
Florian Castiglione ha scattato a mano libera tutte le foto con una Rolleiflex binoculare e quindi su pellicola 6×6. Si tratta di una selezione di 40 scatti realizzati nell’arco di un anno, successivamente scansionati e con postproduzione tipica da camera oscura: correzioni sulle luci e ombre, contrasti…
Stampate in fine art e montate su MDF.
La sequenza delle immagini esposte consiste in tre sezioni combinate tra loro: architettura mediterranea, architettura rupestre e volti degli abitanti.
ISCHIA | FORME E FISIONOMIE RURALI
Mostra fotografica di Florian Castiglione
PAN Palazzo delle Arti Napoli – Sala foyer, Via dei Mille, 60
Dal 4 al 16 ottobre 2019
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30Martedì chiusoIngresso gratuito
promossa dall’Associazione SediMenti di Giorgio Coppola e Maria Alessandra Masucci, e realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
Casa colonica - Forio © Florian Castiglione