Vincitore del Young European Photographer Prize, di due Leoni d'argento a Cannes, del PDN Award Photography Annual New York, Erwin Olaf, dopo i recenti successi riscontrati al Museo di Montevideo, all'Australian Centre for Photography di Sidney, a Madrid e a New York, torna, per la terza volta alla bnd per presentare i suoi ultimi lavori ed altre opere di repertorio.
La mostra sarà suddivisa in due parti distinte, ma tra loro complementari: la prima (dal 17 febbraio) sarà dedicata alle ultime video serie: Rouge, Annoyed, e Rain; la seconda (dal 5 aprile) ripercorrerà alcune tappe della carriera dell'artista olandese: da Chess, trentadue immagini esposte nel 1988 al Ludwig Museum di Colonia a Ten Tables, serie commissionata nel 1993 dal CBK di Groningen.
Maniacali rappresentazioni scenografiche, visionarie simulazioni della realtà, dalla rivisitazione grottesca del gioco degli scacchi in Chess, all'allucinato mondo di Ten Tables, l'immaginario onirico di Olaf si snoda attraverso la cinica analisi dell'esistenza contemporanea.
Mediante la messinscena di banali situazioni domestiche, di piccoli inconvenienti del quotidiano, ci si addentra, in Annoyed e Rain, nel territorio inesplorato della mente umana, dove il malessere esistenziale sembra prendere il sopravvento. Dietro immagini esteticamente perfette si cela un mondo di incomunicabilità e disagio che rivela non essere altro che il riflesso amplificato di un'intera società ammalata.
Rumori assordanti a cui non si può porre fine, silenzi interminabili, incapacità radicale di entrare in contatto con l'altro, un profondo senso di solitudine e di angosciante fastidio trapela inesorabile.
Alle afasie di Rain si contrappone il ritmo frenetico di Rouge, una surreale partita di football, un elogio dell'orgoglio della diversità, una critica feroce e sarcastica dei modelli mass-mediatici.