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Mostre ed eventi // Pagina 10 di 231
09.06.2017 # 4863
GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

Daria La Ragione //

GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

a Catanzaro fino al 1 ottobre 2017

Dal 10 giugno al 1° ottobre 2017, Gianfranco Meggiato (Venezia, 1963) è protagonista a Catanzaro con un nuovo progetto site specific che coinvolge i più importanti spazi espositivi della città calabrese, dal Parco della Biodiversità Mediterranea al Museo MARCA, dal Parco Archeologico di Scolacium al MUSMI - Museo Storico Militare.

Il fulcro della mostra, curata da Luca Beatrice, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con ARTELITE, ruota attorno al Giardino delle Muse silenti, ovvero la grande installazione ospitata dal Parco della Biodiversità Mediterranea, all’interno del Parco Internazionale della Scultura che accoglie i protagonisti della scultura internazionale quali Dennis Oppenheim, Tony Cragg, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Antony Gormley, Wim Delvoye, Marc Quinn, Stephan Balkenhol, Michelangelo Pistoletto, Mauro Staccioli, Daniel Buren e H.H. Lim.

L’opera segna una svolta nella produzione plastica di Gianfranco Meggiato. Abituato a ragionare e a confrontarsi con le grandi superfici, con questo lavoro, tuttavia, l’artista veneziano inizia ad affrontare la pratica installativa di dimensione monumentale. Il Giardino delle Muse silenti è, infatti, un labirinto che occupa un diametro di 20 metri.

Il tema del labirinto, che costituisce una delle cifre stilistiche della ricerca plastica di Meggiato, è stato fin dall’antichità classica, soprattutto mediterranea, metafora della condizione umana e della sua ricerca interiore e si associa con la tecnica scultorea, da sempre considerata l’espressione più matura della civiltà del Mediterraneo.

La mostra, ma sarebbe meglio definirla una complessa iniziativa con un valore non solo artistico, si configura come una profonda riflessione di carattere sociale che non si ferma a una pura questione di forma, di bellezza.

Con il Giardino delle Muse silenti, Gianfranco Meggiato si confronta con argomenti di forte rilevanza, come quello, estremamente attuale, della guerra e delle sofferenze che colpiscono la popolazione civile.



30.06.2017 # 4878
GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

Daria La Ragione //

JAN FABRE. MY ONLY NATION IS IMAGINATION

a Napoli fino al 17 luglio 2017

Saranno in mostra sculture, disegni e un video frutto della ricerca di Fabre sul rapporto tra arte e scienza. 


Cos’è la bellezza? Chi è l’artista? Come reagiscono i neuroni di fronte all’arte classica e cosa accade invece davanti a un’opera di arte contemporanea? Questi e molti altri quesiti sono al centro di una serie di lavori in cui Fabre si spinge a indagare i processi fisiologici che regolano la creazione e la fruizione artistica. 


Se il corpo è senza dubbio centrale in tutto l’universo artistico di Fabre, questa mostra raccoglie un nucleo di opere che indagano la natura del cervello, definito dall’artista “la parte piu sexy del corpo umano”. 


Il video Do we feel with our brain and think with our heart?, è un film-performance in cui Fabre si pone in dialogo con il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, autore della scoperta dei neuroni-specchio, fondamentale per spiegare l’empatia tra gli individui. L’artista crea delle associazioni sorprendenti, sensuali e giocose tra i simboli della sua arte e gli oggetti utilizzati negli esperimenti di Rizzolatti, in una sorta di speculazione filosofico-estetica che si interroga sulla circolarità tra comprensione e piacere, tra sensazione, emozione e cognizione. 

La mostra si potrà visitare fino al 28 ottobre 2017. 


Giovedì 29 giugno alle ore 18, il Museo Madre inaugurerà l’allestimento temporaneo della scultura iconica di Jan Fabre The Man Who Measures the Clouds - American version (18 years older), un inno alla capacità di continuare a sognare, di trascendere il tempo e lo spazio attraverso l’immaginazione. 

Fino al 18 dicembre 2017. 


Sabato 1 luglio alle ore 11, al Museo di Capodimonte, nell’ambito del ciclo Incontri sensibili curato da Sylvain Bellenger e Laura Trisorio, due lavori di Jan Fabre realizzati interamente con gusci di scarabei (animale sacro dell’antico Egitto e simbolo di immortalità), elemento distintivo e ricorrente della sua ricerca saranno ambientati in una wunderkammer in dialogo con alcune rarità, tra naturalia e artificialia, collezionate dai Farnese tra il Cinque e Seicento. La selezione di “meraviglie”, presentate all'interno di moderne scarabattole, consiste in oggetti d'arte realizzati in cristallo di rocca, bronzo, avorio, ambra e in materiali bizzarri e curiosi, come il corno di rinoceronte, il corno di cervo, le noci di cocco, a cui si aggiungono i manufatti provenienti dalle terre di esplorazione. 

La mostra si potrà visitare fino al 28 ottobre 2017. 


Nei giorni 1 e 2 luglio presso il teatro Politeama di Napoli, nell’ambito del Napoli Teatro Festival, il poliedrico artista belga presenterà l’avant–première della nuova produzione teatrale Belgian Rules/Belgium Rules. 



19.06.2017 # 4871
GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

Daria La Ragione //

MATTEO MONTANI. The glow and the glare

a Lissone fino al 23 luglio 2017

Matteo Montani [Roma, 1972] ritorna al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone a dieci anni dalla sua partecipazione al Premio Lissone, viatico propizio che lo ha portato, tra l’altro, a partecipare alla XV Quadriennale di Roma nel 2008, ad allestire una personale al Museum Am Dom di Würzburg nel 2011 e ad aggiudicarsi il premio speciale della giuria alla 64a edi-zione del Premio Michetti.

Mantenendosi fedele alle asperità del supporto che ha caratterizzato la sua ricerca espressiva, Montani ha dipinto sulla carta abrasiva usando delle polveri metalliche che variano di intensità a seconda delle fonti luminose.

Anziché essere esposte in piena luce, le opere necessitano di luci indirette che ne fanno risaltare i colori e le fosforescenze. Lo spettatore è così invitato a scoprire l’infinta varietà di diffrazioni luminose generate dalla pittura, che sembra mutare di continuo, come se avesse una vita propria.

Le opere appartengono all’ultimo ciclo di lavori dell’artista, il quale ha ripreso le suggestioni dell’albore e del crepuscolo. Il risultato finale è quello di un “orizzonte circolare” imbevuto di bronzo, rame e oro zecchino.

I quadri di Montani si sono sempre con-sacrati al mistero, alla meditazione, alla mistica e all’enigma della creazione, stabilendo un’equivalenza con l’arte orientale, e in specie con la pittura giapponese. Ben-ché i riferimenti al paesaggio e all’orizzonte siano impliciti, essi vengono trascesi dallo stesso artista per offrirci un’abluzione nelle tremolanti e cangianti densità di un’ascetica policromia.

 

Matteo Montani ha studiato all’Accade-mia di Belle Arti di Urbino e Roma. Giovane vincitore del Premio Suzzara nel 2000, è stato finalista al Premio Lissone nel 2007, al Premio Cairo nel 2008, al Premio Terna nel 2009 e al Premio Michetti nel 2o13. Ha partecipato a numero-se collettive e ha allestito svariate personali in spazi pubblici e gallerie private, sia in Italia, sia all’estero. Sue opere si trovano nelle collezioni di Novartis Corpora-ted, Florida; Museum am Dom, Wuerzburg; Museum Burg, Miltemberg; Fondazione La Quadriennale, Roma; Fondazione VAF, Milano/Francoforte; Collezione Unicredit, Milano; Collezione Arte Fiera, Bologna; GNAM - Galleria Nazionale, Roma.



19.06.2017 # 4870
GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

Daria La Ragione //

ENZO CUCCHI

a Chiasso fino al 23 luglio 2017

Dall’11 giugno al 23 luglio 2017, lo Spazio Officina di Chiasso (Svizzera) ospita una mostra dedicata a Enzo Cucchi(Morro d’Alba, AN, 1949) che, per la prima volta, ripercorre la sua attività grafica, sviluppatasi in cinquant’anni di carriera, dagli anni Settanta a oggi, attraverso acqueforti, litografie e serigrafie, schizzi, disegni e ben 180 libri d’artista.

Per l’occasione saranno presentati un ciclo di 21 incisioni inedite di piccolo formato, realizzate dalle edizioni Lithos di Como, e 6 nuove sculture.

 

L’esposizione, che s’inserisce nel filone della “grafica contemporanea” con autori che hanno lasciato importanti testimonianze nel territorio svizzero-ticinese, è curata da Alessandro Cucchi, figlio dell’artista, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso.

 

La mostra, oltre a ripercorrere i passaggi fondamentali della ricerca grafica di Enzo Cucchi, pone altresì l’accento sul percorso creativo e sulle soluzioni sorprendenti adottate dall’artista, quali il molto grande e il molto piccolo.

I formati seguono regole imperscrutabili, fedeli alle immagini contenute; spesso diversi metodi di stampa convivono. I caratteri e le scritte a mano si alternano alle immagini di eroi delle campagne marchigiane, agli animali (cani, galli ecc.), alle colline e alle case.

Enzo Cucchi ha sempre mostrato una particolare cura e passione per la grafica e l’oggetto libro-catalogo. Tradizionalmente, progetta il catalogo dell’esposizione e lo segue nella sua realizzazione artigianale a piccola tiratura, nella scelta dei materiali, nelle carte e nella stampa finale.

Lo stesso Cucchi immagina l’esposizione costituita da una “spina dorsale” di libri d’artista, libri oggetto e documenti grafici e da una “dentatura” costituita dalle nuove serie di incisioni, il tutto fatto di carte, inchiostri, acidi e pietre. Questa è per Cucchi un’occasione mirata a livello tematico-antologico per mostrare tutta la bellezza espressa nelle varie tecniche di stampa dagli anni Settanta ad oggi.

09.06.2017 # 4864
GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

Daria La Ragione //

CTRLZAK. EXTINCTO

a Lissone (MB) fino al 23 luglio 2017

Benché il creazionismo si opponga all’e-voluzionismo, l’esatto contrario di “evolu-zione” è in realtà l’estinzione. I principali fattori che caratterizzano questo fenome-no sono sempre stati riconducibili alle glaciazioni, alle eruzioni e a eventi impre-vedibili, come la collisione di un asteroi-de; ma il lungo decorso delle estinzioni si sta riducendo in modo parossistico, e per motivi che non hanno nulla a che vedere con il passato.

Ci sono specie che lottano per la propria sopravvivenza e c’è chi, come l’uomo, è causa di tutti i mali. Negli ultimi decenni il fenomeno dell’estinzione è inversamen-te proporzionale all’azione antropica (per esempio: deforestazioni, conversione dei territori in agricoli o pastorizi, l’urbaniz-zazione, l’inquinamento e il conseguente innalzamento della temperatura terrestre, etc). La scriteriata e indiscriminata so-praffazione del genere umano ha infatti alterato gli equilibri della flora e della fau-na, mettendo a rischio tutti gli ecosistemi del pianeta. Non a caso i biologi parlano di una Sesta grande estinzione (definita “antropogenica”) che in breve tempo po-trebbe azzerare la vita del nostro pianeta.
Poiché è difficile capacitarsi dell’entità del problema basandosi soltanto sui dati e le statistiche fornite dalle società scientifi-che, lo studio creativo CTRLZAK ha deci-so di sensibilizzare le persone con un pro-getto che utilizza forme espressive alter-native – l’arte e il design – per avvicinare il pubblico a questo fenomeno.

EXTINCTO è un progetto composto da una serie di interventi ed elementi etero-genei che introducono lo spettatore ai paradigmi dell’estinzione. Attraverso una ricerca accurata sono stati analizzati al-cuni casi emblematici che ci dimostrano come molte specie si siano indebolite a seguito della parcellizzazione dei propri habitat (carenti di risorse naturali e sem-pre più sovraffollati). In esposizione ci sa-ranno opere d'arte, oggetti di uso quoti-diano ma anche oggetti simbolici, uno di questi - Perfect knife – è un coltello a doppia lama che riassume il concetto at-torno a cui ruota tutto l’allestimento: l’uo-mo è una minaccia per tutte le specie viventi, compresa la propria.

EXTINCTO vuole diventare un momento di incontro e un motivo di riflessione sul problema dell'estinzione e sulle sue pos-sibili ripercussioni nel prossimo futuro. Ma soprattutto, EXTINCTO vuole essere un monito, perché la lunga e straordinaria avventura della biosfera è attualmente messa a repentaglio dal genere umano.

CTRLZAK Art & Design Studio agisce a livello internazionale nel campo dell’arte e del design. Lo studio fondato da Thanos Zakopoulos e Katia Meneghini si avvale di strumenti semiotici e cognitivi durante tutto il percorso creativo proponendo for-me che vanno al di là del comune valore estetico.


26.05.2017 # 4853
GIANFRANCO MEGGIATO. Il Giardino delle Muse silenti

Daria La Ragione //

JAN FABRE. GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017

a Venezia fino al 26 novembre 2017

Jan Fabre torna a Venezia, con un progetto inedito, appositamente studiato per gli spazidell’abbazia di San Gregorio, situata tra il ponte dell’Accademia e la punta della Dogana.

Evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia,dal 13 maggio al 26 novembre 2017, la mostra Jan Fabre. Glass and Bone Sculptures 1977-2017, curata da Giacinto Di Pietrantonio, Katerina Koskina e Dimitri Ozerkov, promossa dalla GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, in collaborazione con EMST – National Museum of Contemporary Art di Atene e The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, presenta oltre 40 sculture di Jan Fabre (Anversa, 1958), in grado di ripercorrere la sua ricerca fin dalle origini, innescando una riflessione filosofica, spirituale e politica sulla vita e la morte attraverso la centralità della metamorfosi.

Per la prima volta, saranno riuniti insieme lavori in vetro e ossa, realizzati nell’arco di un quarantennio, tra 1977 e il 2017.

 

Affascinato dall’alchimia e dalla memoria dei materiali, Jan Fabre si è ispirato alla tradizione pittorica dei maestri fiamminghi che erano soliti miscelare ossa triturate con i pigmenti colorati e all’artigianalità dei vetrai veneziani. L’artista ha deliberatamente scelto questi due materiali duri, che sono forti a dispetto della loro delicatezza e fragilità, per mettere in risalto la durezza e la fragilità della vita stessa.


JAN FABRE. GLASS AND BONE SCULPTURES 1977-2017

Evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia

Venezia, Abbazia di San Gregorio (Dorsoduro 172)

La mostra sarà aperta al pubblico dal 13 maggio al 26 novembre 2017

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