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Mostre ed eventi // Pagina 19 di 231
12.08.2016 # 4632
OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

Daria La Ragione //

OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

a Napoli fino al 10 novembre 2016

La mostra (curata dalla prof. Rossana Valenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università “Federico II” di Napoli) raccoglie e propone, nella “Sala del soffitto stellato” del Museo Archeologico di Napoli, gli esiti di una ricerca che documenta la tradizione letteraria relativa ai Campi Flegrei. 


Ai contenuti testuali si affianca l’esposizione di materiale archeologico e documentario: alcune eccezionali opere – in particolare sculture e vasi – di provenienza flegrea, insieme a volumi della Biblioteca, documenti dell’Archivio Storico e immagini dell’Archivio Fotografico, forniscono una sintetica illustrazione della forte presenza di quel territorio nelle raccolte e più in generale nel patrimonio che il Museo Archeologico di Napoli conserva. 


Grazie all’attivazione di dispositivi tecnologici all’avanguardia, predisposti lungo il percorso, al visitatore sarà offerta la possibilità di una fruizione multimediale, interattiva e personalizzata, dei testi e dei reperti, fondata su diversi registri comunicativi – testi, filmati, immagini e suoni – che, oltre a creare un ambiente suggestivo e coinvolgente, consentiranno a ciascuno di scegliere la modalità ricettiva più consona alle proprie attitudini.



31.08.2016 # 4648
OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

Daria La Ragione //

ACCROCHAGE

a Venezia fino al 20 novembre

"Accrochage" è un esperimento fondato su un’unica, semplice regola di partenza: presenta ottanta opere che non sono mai state esposte dopo essere entrate 

a far parte della collezione Pinault, insistendo sul processo e la ricerca di ciascun artista più che su considerazioni puramente estetiche. In altre parole, "Accrochage" esplora il come, prima ancora del perché delle opere.
Riflesso della collezione Pinault nel suo insieme, la selezione di Punta della Dogana affianca lavori di artisti storici ad altri di nomi emergenti: da Sol LeWitt a Prabhavathi Meppayil, da Philippe Parreno a Cerith Wyn Evans, da Pierre Huyghe a Nina Canell, e molti altri.
Nella loro radicale diversità, le loro creazioni sono accomunate da una semplicità formale e da una tensione sommessa che hanno l’effetto di ampliare lo spazio dell’altro – dello spettatore o della spettatrice. È questa libertà di fronte all’espressione artistica che vuole incoraggiare la mostra "Accrochage", il cui titolo – generico, neutro, volutamente in secondo piano: letteralmente, “aggancio” – lascia spazio anzitutto alle opere e sembra rivolgerci un semplice invito: "Guardate".

Curatore della mostra: Caroline Bourgeois


31.08.2016 # 4647
OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

Daria La Ragione //

SIMONE D'AURIA. Wow, la girandola delle energie

a Firenze fino al 31 dicembre 2016

L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, propone un percorso che unisce il fronte esterno dell’hotel e tutta l’area urbana circostante:

all’esterno, girandole giganti richiamano a ripensare a un utilizzo più consapevole delle energie rinnovabili e sostenibili; all’interno, una retrospettiva con fotografie e oggetti d’autore dell’artista milanese.

Nel progetto di riqualificazione di Vicolo dell’Oro, a pochi passi da Ponte Vecchio di Firenze, iniziato nel 2013 dalla Lungarno Collection, società di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo, è stato affidato all’artista e designer Simone D’Auria il compito di realizzare sulla facciata del Gallery Hotel Art e in tutta l’area urbana circostante, delle installazioni che affrontassero, col suo linguaggio immediato e di forte impatto, temi di particolare interesse sociale.


Nasce da queste premesse, WOW. La girandola delle energie, il nuovo progetto di Simone D’Auria, col patrocinio del Comune di Firenze, col contributo di Leica e di IRE-OMBA, che presenta dal 22 giugno al 31 dicembre 2016, girandole di grandi dimensioni che rimandano all’idea del vento e a quella dell’energia pulita ottenibile sfruttando questo fenomeno atmosferico. Un’opera che unisce ironia e sensibilizzazione sociale, comunicati con un linguaggio semplice e diretto, e che vuole stimolare i passanti a utilizzare in modo consapevole le energie rinnovabili e sostenibili.


WOW giunge al Gallery Hotel Art , dopo che la sua facciata aveva ospitato, nel 2013, una lunga fila di biciclette giganti che rappresentavano l’avventura dell’umanità sempre proiettata al futuro, nel 2014, una lunga fila di manichini cromati, ciascuno con una differente testa di animale per ripercorrere, attraverso i loro simboli, la storia dei grandi personaggi fiorentini e, nel 2015, anno di Expo, enormi cucchiai - Bruno spoon - che ricordavano i temi approfonditi dall’Esposizione universale e, al tempo stesso, omaggiassero il grande designer Bruno Munari.
“Sono ormai 4 anni che Lungarno Collection attraverso il Gallery Hotel Art si impegna nella valorizzazione e riqualificazione di questa piccola piazzetta proprio accanto a Ponte Vecchio” – afferma Valeriano Antonioli, AD del Gruppo - “un appuntamento diventato ormai importante non solo per noi e i turisti che arrivano nel capoluogo toscano, ma anche per i fiorentini che, di anno in anno, aspettano di capire come si animerà la Piazza, pronti a farla diventare lo sfondo per le proprie foto e i propri selfie da condividere poi sui social. Firenze è anche questo e per noi è fonte di grande soddisfazione e orgoglio. Un ringraziamento particolare va naturalmente al Comune della città che ci ha onorato del suo Patrocino”.


È il rosso, il codice colore che accompagna l’intera iniziativa e che rappresenta una delle cifre stilistiche di tutti gli interventi di Simone D’Auria per Lungarno Collection. A ripercorrere le precedenti edizioni, si terrà, all’interno del Gallery Hotel Art, una retrospettiva, in collaborazione con Leica, che presenterà 12 fotografie e oggetti d’autore.
Il progetto si completa, nella piazza di Vicolo dell’Oro, con due enormi vasi dai quali spuntano come piante altrettante girandole e una grande scritta WOW tridimensionale di colore rosso per simulare l’esclamazione di felicità e di stupore che coglierà lo spettatore davanti all’opera e, contemporaneamente, rafforzarne la presa di coscienza verso un tema così importante e decisivo per il futuro del pianeta.
La scritta è pensata per creare un’interazione col pubblico, diventando motivo e sfondo per scattare selfie e condividerli attraverso i canali social (#wowFirenze #galleryhotelart; Instagram: @lungarnocollection).
L’esperienza WOW potrà essere vissuta da tutti i visitatori non solo in vicolo dell’Oro, ma anche nel piatto con esperienze eno-gastronomiche WOW proposte dal The Fusion Bar & Restaurant, nate dalla collaborazione di Simone d’Auria, con l’Executive Chef stellato della compagnia, Peter Brunel.



19.08.2016 # 4640
OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

Daria La Ragione //

Diabolik: La mostra

a Milano fino al 18 settembre

DIABOLIK: LA MOSTRA – IL PASSATO, IL PRESENTE, IL FUTURO è un grande percorso espositivo che racconta cinquantaquattro anni di puro mito attraverso tavole originali, albi d’epoca, pubblicazioni, libri, gadget, memorabilia, ricostruzioni 3D e video. Un percorso che si completa con inserti e approfondimenti multimediali attivabili attraverso l’APP ufficiale Diabolik.it, scaricabile gratuitamente. Il visitatore potrà interagire con l’allestimento attraverso QR-Code e la Realtà Aumentata per scoprire contenuti extra e tentare di aprire virtualmente la cassaforte battendo Diabolik sul tempo. Grazie alla collaborazione con Astorina, Diabolik Club, Il CerchioGiallo, GlobalMedia e Pixartprinting, sarà possibile visitare la più grande retrospettiva mai dedicata al criminale più affascinante del fumetto, con uno sguardo al futuro, in un percorso che parte dalla letteratura di genere che ispirò Diabolik alle sorelle Giussani fino ad arrivare ai progetti futuri passando per l’evoluzione grafica e psicologica del personaggio.




19.08.2016 # 4639
OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

Daria La Ragione //

IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

a Venezia fino al 19 settembre

IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969, a cura di Luca Massimo Barbero è un’inedita quanto originale lettura dell’arte italiana attraverso gli anni ’60, che intende analizzare la nascita della nuova immagine.


Nell’Italia dei primi anni sessanta, al culmine del miracolo economico, le sperimentazioni artistiche si susseguono, si mescolano e si intrecciano con rapidità e intensità straordinarie. Proprio alla ricchezza propositiva ed eterogenea di questo decennio è dedicata questa mostra, che si offre come una possibile lettura della varietà degli aspetti di quella vitalità creativa. È infatti il tema dell’immagine il fil rouge di un percorso che si snoda attraverso sguardi e prospettive originali, e che prendendo avvio dal superamento del monocromo analizza la nascita di un nuovo linguaggio rappresentativo di un momento meno noto e approfondito dell’arte italiana.

L’esposizione presenta, sala dopo sala, in una serrata successione, le molteplici linee di ricerca di alcuni autori italiani che, partendo dall’azzeramento delle neoavanguardie, ricreano un mondo fatto di immagini, figure e racconti originali. In mostra artisti quali Franco Angeli, Mario Ceroli, Domenico Gnoli, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Fabio Mauri, Francesco lo Savio, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, Pino Pascali. Ciò che si vuole presentare al pubblico è un intenso alternarsi di opere che sottolineano, in modo sintetico, la vitalità di quel breve arco temporale di soli 9 anni, mostrando così, tramite differenze e assonanze, in un continuo scambio e dialogo, quel melting-pot del linguaggio artistico dell’epoca, in un momento in continuo divenire, prima che si andassero a delineare scuole e movimenti destinati a definire le avanguardie degli anni successivi.



12.08.2016 # 4633
OLTRE IL VISIBILE. I CAMPI FLEGREI

Daria La Ragione //

JOAN MIRÓ. LA FORZA DELLA MATERIA

a Milano fino al 11 settembre 2016

Il lavoro di Joan Miró, una delle personalità più illustri della storia dell'arte moderna, è intimamente legato al surrealismo e alle influenze che artisti e poeti di questa corrente esercitarono su di lui negli anni venti e trenta. 


È attraverso di loro che Miró sperimenta l'esigenza di una fusione tra pittura e poesia, sottomettendo la sua opera a un processo di semplificazione della realtà che rimanda all'arte primitiva, al tempo stesso punto di riferimento per l'impostazione di un nuovo vocabolario di simboli e strumento utile a raggiungere una nuova percezione della cultura materiale. 

La retrospettiva intende porre l'attenzione su questo ultimo aspetto, mostrando attraverso un'ampia selezione di opere realizzate tra il 1931 e il 1981, l'importanza che l'artista ha sempre conferito alla materia, non solo come strumento utile ad apprendere nuove tecniche ma anche e soprattutto come entità fine a se stessa.Attraverso la sperimentazione di materiali eterodossi e procedure innovative, l'artista mira a infrangere le regole così da potersi spingersi fino alle fonti più pure dell'arte. 


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