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Mostre ed eventi // Pagina 29 di 231
29.10.2015 # 4369
Intorno a Burri / Scatti d'autore

Daria La Ragione //

Intorno a Burri / Scatti d'autore

a Lamezia Terme fino al 10 gennaio 2016

Con la mostra "Intorno a Burri / Scatti d'autore", si inaugurano le manifestazioni promosse dal MAON (Museo d'Arte dell'Ottocento e Novecento) in Calabria, per il Centenario della nascita di Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza. 1995), uno dei massimi artisti del Novecento.
Questa mostra fotografica si collega ed è propedeutica alla mostra del MAON di Rende “Alberto Burri e i poeti / Materia e suono della parola”, che presenta un aspetto inedito dell'artista, testimoniando il suo rapporto assiduo e particolare con la poesia e i poeti, a partire da Libero De Libero e Leonardo Sinisgalli, al sodalizio con Emilio Villa, fino all'amicizia con Giuseppe Ungaretti.
I ritratti fotografici qui proposti sono la giusta introduzione alla conoscenza di un personaggio che alla complessità dell'artista sperimentatore e innovatore ha associato una personalità semplice e bonaria, come si addice ai veri intellettuali capaci di grande spessore culturale ma senza pose e atteggiamenti artefatti.
Amico di fotografi Burri emerge in questa rassegna con tutta la sua dimensione umana, dell'artista riservato e difensore del suo privato, dedito alla sua originalissima ricerca artistica come ad un lavoro qualunque, con un senso di “eccezionale normalità”, che rende ancora più significative le sue opere.
Gli scatti fotografici sono di: Aurelio Amendola, Vittorugo Contino, Sanford H. Roth, Willem Sandberg, Sandro Visca.

10.11.2015 # 4384
Intorno a Burri / Scatti d'autore

Daria La Ragione //

TRANSFORMERS

a Roma fino al 28 marzo 2016

Il nostro mondo è in trasformazione, una combinazione di analogico e digitale che sta modificando il modo di vivere.
Le nuove tecnologie stanno cambiando il modo in cui ci definiamo come esseri umani e dunque “trasformazione” è oggi la parola chiave delle nostre esistenze. Di fronte a questo mutamento epocale, numerosi autori hanno messo in atto tentativi rivoluzionari di rispondere alla sfida, sia attraverso forme di resistenza che di innovazione.
Al MAXXI una mostra in cui i visitatori osservano e partecipano alla costruzione di una realtà nuova, condividendo l’esperienza di quattro “transformer” provenienti da diverse parti del mondo.
Il coreano Choi Jeong-Hwa, ispirandosi alla saggezza e all’estetica popolare, trasforma “installazioni artistiche e architettoniche” in manifestazioni provocatorie a sostegno dei “buoni valori” e di una “vita felice”.
Il franco-portoghese Didier Faustino mette alla prova la percezione comune dello spazio e la convenzionalità dei nostri comportamenti, attraverso dispositivi che ci costringono a un confronto con i nostri limiti fisici e mentali, in una nuova realtà contraddistinta dalla tensione tra urgenze sociali e richieste di libertà.
L’italiano Martino Gamper adotta la cultura della collaborazione nota come DIY (Do-It-Yourself), reinterpretando l’idea del fare attraverso il riciclaggio e l’atto del reinventare.
Il messicano Pedro Reyes fa sì che l’interazione sociale possa intraprendere nuovi percorsi, utilizzando il realismo e la pace come mezzi di resistenza contro la violenza e la guerra.

10.11.2015 # 4383
Intorno a Burri / Scatti d'autore

Daria La Ragione //

Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana

a Firenze fino al 24 gennaio 2016

Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana, un’eccezionale mostra dedicata alla riflessione sul rapporto tra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento attraverso oltre cento opere di celebri artisti italiani, tra cuiDomenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, e internazionali come Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Stanley Spencer, Georges Rouault, Henri Matisse.
Dalla pittura realista di Morelli all’informale di Vedova, dal Divisionismo di Previati al Simbolismo di Redon, fino all’Espressionismo di Munch o alle sperimentazioni del Futurismo, la mostra analizza e contestualizza un secolo diarte sacra moderna, sottolineando attualizzazioni, tendenze diverse e talvolta conflitti nel rapporto fra arte e sentimento del sacro.
Grandi protagoniste della mostra sono celebri opere come l’Angelus di Jean-François Millet, eccezionale prestito dal Musée d’Orsay di Parigi, la Pietà di Vincent van Gogh dei Musei Vaticani, la Crocifissione di Renato Guttuso delle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Crocifissione biancadi Marc Chagall, proveniente dall’Art Institute di Chicago. Attraverso sezioni dedicate ai temi centrali della riflessione religiosa e artistica, Bellezza divinacostituisce un’occasione straordinaria per confrontare opere celeberrime studiate da un punto di vista inedito, presentate accanto ad altre di artisti oggi meno noti ma il cui lavoro ha contribuito a determinare il ricco e complesso panorama dell’arte moderna, non solo sacra.

10.11.2015 # 4382
Intorno a Burri / Scatti d'autore

Daria La Ragione //

Dagli impressionisti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of arts.

a Genova fino al 10 aprile 2016

Quasi fosse l'apertura di un nuovo museo di arte moderna, per 200 giorni il Detroit Institute of Arts si trasferisce a Genova con una selezione di cinquantadue capolavori. Un'occasione unica per ammirare i capolavori dei più grandi pittori del '900 nel loro periodo di massima espressione artistica.
Ritroviamo a Palazzo Ducale pionieri e simboli delle avanguardie: Monet, Van Gogh, Renoir, Degas, Picasso, Matisse, Kandinsky, artisti capaci di anticipare il gusto del moderno attraverso le loro tele, espressione di tutte quelle novità e stimoli che hanno caratterizzato l'Europa di inizio '900.

29.10.2015 # 4368
Intorno a Burri / Scatti d'autore

Daria La Ragione //

WE LAND. Ama la terra come te stesso

a Milano fino al 15 gennaio 2016

«Dio ci ha dato la terra, e noi l’abbiamo ignorata.»
Walter De Maria

Alleatasi alla tecnologia, a partire dal secolo scorso, l’hybris - la superbia, la vanitas umana - ha conosciuto un’accelerazione storica esponenziale, profonda, velocissima. Da una parte un grande, apparente progresso: come industrializzazione, benessere, nuove prospettive di vita. Ma, dall’altra, una complicazione, un paradosso: poiché, come ogni medaglia, anche questo enorme, fragile progresso, ha sviluppato due facce, portando con sé i gravi problemi legati all’ecologia e all’inquinamento.
A partire dalla seconda metà del Novecento, un gruppo di artisti, autonomi e diversi – a fronte di tanta frenesia ed eccessiva astrazione e virtualità - più di altri, ha sentito forte il ritorno alle origini, il ritorno alla natura: l’esigenza della ripresa del contatto diretto, semplice, immediato con la terra, l’acqua, gli alberi, le pietre, le montagne, le nuvole, i campi. La riscoperta di una certa calma e lentezza; l’elogio della contemplazione: l’accarezzare una corteccia, il profumo di una zolla, gli arabeschi dell’erba, le trasperanze di un ruscello, i cristalli del ghiaccio, il lontano canto delle nuvole.
In questo senso, questi artisti, hanno dedicato molta parte del loro lavoro al ritorno alla terra. Biasiucci con i suoi drammatici crateri vulcanici; Burri con i suoi famosi ed elegantissimi Cretti; Calzolari con i suoi sali ispirati al mirabile panneggio dell’Efebo di Mozia; De Lonti con la sua aspra, viva testimonianza delle ferite inferte alla natura dal petrolio; De Maria con le sue concettuali linee disegnate sul deserto; Eliasson con la sovrana malinconia dei suoi frastagliati e gialli orizzonti; Fulton e Long con le loro lunghe e impegnative escursione nel cuore dei paesaggi e delle monta- gne; Giacomelli con le arate cicatrici delle sue colline; Gohlke con i suoi alberi e rami di seta e cenere; Goldsworthy con i suoi ampi arabeschi di foglie, di neve, di pietre e di terra; Heizer con il suo passionale amore per il deserto; Mangano con le sue laiche e preziose sindoni; Mendieta con l’impronta del suo corpo, già terra e polvere; infine Penone con la continua riscoperta, attraverso gli alberi, i tronchi, le cortecce, dei boschi del suo Appennino Ligure.
Poiché, come scrive Padre Enzo Bianchi nella sua presentazione pubblicata in catalogo : “la terra, luogo della vita che continuamente sboccia con alberi, fiori, erbe, foreste; la terra, con i suoi sassi, le sue rocce, le sue crete, con le sue pianure e le sue montagne; questa è l’unica terra che conosciamo e abbiamo, è la terra madre alla quale vogliamo essere fedeli, fino a poter declinare il comando: Ama il prossimo tuo come te stesso
(Lv 19,18; Mc 12,31 e par.) in: Ama la terra come te stesso, perché per amare il prossimo con un amore intelligente e autentico occorre amare anche la terra che insieme al prossimo abitiamo”.
Paolo Repetto

20.10.2015 # 4362
Intorno a Burri / Scatti d'autore

Daria La Ragione //

Balthus

a Roma fino al 24 gennaio 2016

Le Scuderie del Quirinale di Roma, il Kunstforum di Vienna e l'Académie de France / Villa Medici presentano la prima grande retrospettiva dell'opera di Balthus organizzata in Italia dopo l'esposizione di circa quindici anni fa. La mostra comprenderà, accanto a una selezione di disegni e fotografie, oltre ottanta dipinti provenienti da importanti musei e collezioni private. L'esposizione si soffermerà sui vari aspetti della carriera di Balthus per gettare una luce inedita sull'opera singolare di questo protagonista del Novecento.

I legami tra Balthus e l'Italia sono molteplici e costanti. Affascinato in gioventù dai maestri del Rinascimento toscano, in particolare da Piero della Francesca e Mantegna, Balthus concepiva i suoi quadri di figure e paesaggi attingendo a una riflessività e una chiarezza logica ereditate dall'Italia magnificata dal poeta Rilke o dallo storico dell'arte Meier-Graefe. L'amore di Balthus per l'arte italiana iniziò nel 1961, nel corso del suo lungo soggiorno a Roma come direttore di Villa Medici; in quel periodo studiò a fondo le tecniche del disegno e dell'affresco e sviluppò progetti di restauro del palazzo e dei giardini, guardando con un approccio originale, a volte ambiguo, al rapporto tra il passato e il presente.

La mostra presenterà l'opera di Balthus seguendo un itinerario cronologico scandito da paralleli utili a evidenziare l'influenza di modelli letterari quali Cime tempestose di Emily Brontë o Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll; sottolineare l'importanza di alcune amicizie (Artaud, Derain e Giacometti) o illustrare i procedimenti tipici della sua pittura, il modo peculiare di impiegare i modelli, il disegno, la fotografia e la scenografia dei suoi atelier.

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