Daria La Ragione //
ACQUE DELLA LOMBARDIA MEDIEVALE
a Milano fino all’11 novembre 2105
Per la prima volta nella sua secolare storia, la Biblioteca Ambrosiana mostra al pubblico alcuni dei suoi più antichi e preziosi documenti su pergamena.
Sono diplomi regi e imperiali, bolle pontificie e documenti privati, che dal IX si spingono fino al XII secolo. Li unisce il tema dell’acqua, declinato in diverse accezioni con marcato intento didattico:
- Possedere l’acqua
- Difendere e attaccare
- Navigare
- Acqua e terra
La direttrice territoriale privilegiata è quella che segue il corso dell’Adda.
Le carte documento la storia del fiume che, dopo il suo nascere in Val Alpisella, attraversa tutto il territorio della Valtellina, articolandolo in un “al di qua” e in un “al di là” dell’Adda. Poi ne seguono il corso fino al lago di Como, percorrendolo. Documenti antichi raccontano di scambi commerciali tra la Valtellina e la pianura: narrano di barche che solcano il Lario trasportando il prezioso vino della Valtellina; di magazzini sull’Isola comacina che conservano vino e olio “in vasis ligneis” (le botti), secondo la definizione che già fu di Plinio il Vecchio. Gli atti di antichi notai parlano di pranzi a base di pesce e rape; ricordano di battaglie e guerre, in particolare fanno memoria di quella decennale combattuta tra Como e Milano (1118-1127). Vi partecipò anche il padre di Giacomo di Mantello, in bassa Valtellina. Era un personaggio ben noto ai suoi tempi, perché aveva un “bonum equum” (un buon cavallo).
Poi, nella pianura, le carte incontrano il Lambro: fiume dalle acque cristalline, contese per l’irrigazione dei campi. Così come erano contese le acque di un pozzo a porta Ticinese, a Milano. Infine il Ticino: con i suoi ponti e le sue barche, fino al Po.
Accanto alle antiche scritture, protagoniste di ciascuna sezione, la mostra espone alcuni reperti archeologici che provengono da alcuni istituti di conservazione lombardi.
I materiali archeologici, rinvenuti nelle località documentate dalle scritture medievali, rendono concreto e di immediata comprensione il tema di ciascuna sezione. Ad esempio, i pesi da pesca in piombo, di età imperiale, furono rinvenuti a Colonno. Insieme ad essi si trovò anche un ago da rete in bronzo: la sua forma, costante nei secoli, documenta una tradizione di pesca millenaria, durata fino a pochi anni orsono.