Daria La Ragione //
Anna Mormile da Grafica a UI Designer
studentessa nel 2006/2007 di art direction
«se oggi sono quello che sono lo devo soprattutto a mio padre che è un NERD di prima categoria! Sono cresciuta seduta di fianco a lui mentre programmava giochini con il commodore64. Non mi ha fatto mancare nulla: nintendo, playstation, primo PC con photoshop installato (ed è li che ho iniziato ad usarlo, per creare i biglietti d'auguri di natale o compleanni)»
Anna Mormile, che ha frequentato il corso di Art Director alla ilas nel 2007, ha una storia da raccontare, ed è la storia di una crisalide che diventa farfalla, di una persona che fa larghi giri per raggiungere un punto in cui finalmente si sente se stessa.
Nel suo caso, in particolare, è una storia che la porta da Napoli a Bologna, da grafico e User Interface Designer, da un lavoro che ha studiato e conosce a un altro in continua evoluzione, per il quale le carte in tavola cambiano ogni giorno e che non finisce mai di presentarle nuove sfide.
Se questo, come sembra, è il tempo dello storytelling non si può prescindere dal modo in cui ci si racconta: tutta la nostra conversazione è scandita da passaggi che vanno dalla sicurezza verso l'avventura, verso il desiderio e verso il nuovo.
Il primo, da una città in cui ci sono amici e famiglia, a una in cui costruire da zero; poi la fatica di trovare un lavoro, di passare da un'agenzia in cui le prospettive non sono quelle desiderate a una casa editrice, in cui si ritrova in una specie di catena di montaggio, con un lavoro ripetitivo e privo di stimoli, per il quale usa programmi obsoleti, (tanto che per non dimenticare quelli che conosce e vorrebbe usare comincia a cercare clienti per cui lavorare la sera e nel week end pur di esercitarsi) e poi, finalmente, la decisione di un nuovo salto nel vuoto: tramite Twitter si candida per curare la campagna elettorale del sindaco di Camaiore, il sindaco vince e allora è la volta della campagna per il sindaco di Viareggio.
Da questa esperienza arriva la proposta che cambia le carte in tavola definitivamente: una start up con sede a Firenze le propone una nuova sfida: «sono tornata a studiare» mi racconta, per scoprire il mondo delle app e del User Interface Design, un mondo nuovo che però la cattura, tanto da fare la pendolare ogni giorno e rifiutare (ma ormai ho capito che è il suo Karma), situazioni più comode e sicure pur di rimanere fedele a un principio che mi ha enunciato quasi all'inizio della nostra chiacchierata: «la mattina devo svegliarmi entusiasta di quello che andrò a fare».
Oggi il lavoro nella start up è concluso, la società si è trasferita a Palo Alto e lei è a Bologna con un nuovo profilo professionale, una rete di interessi e contatti che l'ha portata a costruire l'immagine coordinata dell'Osservatorio Digitale di Genere e a far parte delle Girl Geek Dinners, e la voglia di lanciarsi in una nuova avventura, in bilico nuovamente tra la scelta della sicurezza e quella dell'avventura.
Per me è bastato quel poco tempo in cui abbiamo chiacchierato per farmi un'idea di quale sarà la sua scelta, per cui 'In bocca al lupo Anna'.